Vivere senza obiettivi, subendo gli eventi, bloccati in una situazione di disagio e stress, ha delle ricadute in molti ambiti:
-sul nostro vissuto personale
-sul funzionamento dei nostri organi ed apparati, soprattutto quelli vitali (cuore, cervello, respirazione)
-sulle interconnessioni tra aspetti fisici e psicologici derivanti dal nostro vivere quotidiano, dalle nostre relazioni familiari, sociali, le nostre aspettative, il lavoro ecc., (1)
Come si intuisce il quadro è complesso! Per chiarezza di esposizione quindi, in questa prima parte, ci limiteremo a considerare il corpo esclusivamente nei suoi aspetti meccanici e biochimici.
Nella seconda parte dell’articolo, descriveremo come, uscendo da una situazione di «passiva sopportazione del disagio», potremo migliorare la qualità della nostra salute, proprio perché, uscendo da questa condizione di passività, avremo migliorato l’efficienza della nostra macchina biochimica!
Cosa fa il corpo quando è sottoposto a stress, disagio, malattia? Tende ad alterare le sue funzioni, attraverso un processo di autoregolazione definito «Compenso», alla ricerca di un nuovo equilibrio per tutelare soprattutto le funzioni degli organi vitali.
Questo stupendo meccanismo adattativo di autoregolazione è molto efficiente, ed è continuamente in funzione, giorno e notte, soprattutto nelle situazione di stress, fisico o psichico:
La discriminante è rappresentata dal tempo: questo sistema di risposta allo stress funzione benissimo solo per brevi periodi: nel medio e lungo termine causa un adattamento cronico pre patologico (2):
Tale situazione è veicolata da cambiamenti ormonali:
-cortisolo, adrenalina, noradrenalina, glucagone, melatonina, estrogeni ecc.
-si instaura, quindi, il meccanismo dell’infiammazione veicolato dalle citochine infiammatorie
Statisticamente, è stato verificato che, se tale situazione perdura per un arco di tempo che va dai sei mesi ai cinque anni, può causare la comparsa di una malattia cronica.
Se è facile comprendere questo quadro quando è causato da virus, batteri o un’infezione, meno intuitivo è capire che la stessa identica dinamica può essere innescata da un disagio psicologico/emotivo, come, appunto, l’assenza di obiettivi, un’ atteggiamento di passività nei confronti degli eventi che fanno parte del nostro vivere quotidiano.
Il concetto chiave da sottolineare è: il corpo, di fronte ad un attacco di origine fisica o psicologica, reagisce sempre allo stesso modo: si infiamma.
A che categoria appartieni? Rispondete «si» o «no» alle domande di seguito elencate:
Se ha risposto «si» ad almeno tre domande è probabile che in lei gli aspetti cognitivi, emozionali e relazionali siano gli stressors che maggiormente condizionano negativamente la sua salute: (3)
in questo quadro la progettualità riveste sempre una fondamentale importanza
Porsi, quindi, degli obiettivi concreti e raggiungibili, interrompere il «loop», cioè il circolo vizioso in cui si cronicizza il disagio, è un processo necessario per ritornare alla piena efficienza fisiologica.
Ovviamente, in questo processo verranno coinvolti anche altri ambiti del proprio stile di vita: l’alimentazione, l’attività fisica, eventuali traumi pregressi, terapie in atto, alternanza sonno/veglia, qualità del riposo, percentuali di tessuto adiposo del corpo, tipologia del grasso in eccesso, percentuale di idratazione corporea; tutti elementi a cui prestare attenzione.
E’ importante sottolineare che se, dopo una valutazione funzionale globale, le criticità cognitive, emozionali e comportamentali risultassero prevalenti – situazione molto frequente -, il punto di partenza per recuperare pienamente salute, efficienza fisico-motoria o anche per risolvere una problematica dolorosa sarà un percorso focalizzato su:
✔Progettualità
✔Obiettivi.
✔Motivazione
Sottolineiamo l’importanza del punto di partenza corretto perché, purtroppo, è molto frequente osservare che molte persone, alla ricerca di una soluzione al proprio disagio, si dedicano ad attività che, pur essendo in linea di principio salutari ( es. palestra, jogging, sport, diete), vengono facilmente abbandonate. Iniziare queste attività esprime volontà di cambiamento, ma è fondamentale porsi un obiettivo che aderisca il più possibile alla nostra intima personalità per:
▪evitare l’abbandono dell’attività
▪evitare la conseguente frustrazione reattiva
▪evitare la ricaduta nel loop di negatività da cui eravamo partiti!
Tutto ciò comporterà un atteggiamento di “rimessa in gioco” della persona, aspetto che verrà ben ponderato in collaborazione con una guida di percorso.
In questo percorso verrete affiancati da un mental coach che vi supporterà:
Infine, l’occasione del raggiungimento del vostro obiettivo diventerà riscoperta dei talenti e delle risorse che avete sempre avuto, ma che altri o voi stessi avete boicottato per i più svariati motivi e che, finalmente, avrete di nuovo a disposizione per raggiungere altri traguardi! (4)
RIFERIMENTI ED APPROFONDIMENTI
(1)OMS 2013 2030 Comprehensive Mental Health Action Plan
(2)https://www.biotekna.com/newsletter/Medicale/Valutazione-oggettiva-dello-stress-e-infiammazione-cronica
(4) https://www.carlopedriniosteopata.com/coaching/