La definizione del concetto di salute è sempre stata oggetto di interesse e, con l’evoluzione delle conoscenze in campo scientifico, umanistico, sociale, antropologico, si è modificata nel tempo; l’ultima definizione di salute, attualmente proposta dall’OMS (Organizzazione Mondiale di Sanità), così enuncia:
“uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”. (1)
Avremo quindi tre aree di interesse:
Area fisica, ovvero un organismo si può definire sano se è in grado di mantenersi in uno stato «allostatico», cioè la capacità di essere in equilibrio di funzionamento interno nonostante gli attacchi esterni (virus, stress, condizioni ambientali avverse ).
Facendo un salto indietro nel tempo, dobbiamo naturalmente fare riferimento alla visione di Ippocrate, il filosofo greco che, già nel 330 AC, poneva l’attenzione sull’importanza di considerare la salute nelle sue interrelazioni con l’ambiente in cui viviamo; il corpo non va considerato un sistema chiuso ma interagente con i segnali che provengono sia dall’interno del corpo sia dall’esterno:
«Il metodo ippocratico è sostanzialmente basato sulla ricerca delle cause di malattia. Per comprenderle, il medico ha a disposizione procedimenti sensoriali e processi dell’intelletto: in primo luogo gli possono essere utili i cinque sensi. Se la salute e la malattia si ascrivono all’ordine delle cose naturali, esse devono possedere caratteri percepibili attraverso la vista, l’udito, il tatto, il gusto, l’odorato.
L’osservazione è un atto intellettuale e selettivo; non basta registrare i fenomeni del corpo
così come essi sembrano accadere, ma il medico deve organizzare i dati della sensazione attraverso il ragionamento (logos). Solo il logos consente di attribuire ai segni che il corpo emette un significato ed un ordine …..(2)
Se le sfide in area medica fino agli ‘60 erano rappresentate soprattutto dalla lotta alle malattie acute, quelle odierne sono quelle della lotta ai fenomeni legati all’invecchiamento ed alle disabilità, soprattutto in chiave preventiva, ponendo tutti gli operatori del campo sanitario di fronte alla domanda «Come invecchiare nel miglior modo possibile?», o, ancor più precisamente:
come e quando porre le basi per poter vivere il più a lungo possibile con la miglior qualità di vita realizzabile?
In quest’ottica è interessante la visione della ricercatrice olandese Huber Machteld e colleghi (3) che, partendo dalla sopracitata definizione di salute dell’OMS, ne ha esteso la prospettiva, aggiungendo dinamicità al concetto, con «l’abilità di adattarsi ed autogestire la propria salute», ovvero la capacità di affrontare le difficoltà mantenendo un proprio equilibrio di salute.
Tale prospettiva considera gli utenti non come recettori passivi di interventi ma, piuttosto, come protagonisti da aiutare nel percorso di prevenzione o guarigione, inteso come un processo attivo e dinamico.
Considerando quanto esposto e focalizzandoci sulle parole chiave emerse, mettiamo in evidenza che la ricerca delle cause della malattia, i procedimenti sensoriali – in particolare il tatto ovvero l’analisi dei micromovimenti interni del corpo -, l’osservazione, sono stati assunti a elementi base dalla Medicina Osteopatica già dalla seconda metà del 1800.
thehealtbeingLab, aderisce totalmente a questa visione fin dalla sua nascita ed applica nella pratica quotidiana con i propri pazienti l’analisi dei segnali interni ed esterni condizionanti la salute, attraverso (4):
Abbiamo ritenuto, inoltre, che, viste le possibilità attualmente disponibili in campo tecnologico per concretizzare e valorizzare i risultati raggiunti, fosse necessario ed opportuno rendere disponibili ai nostri clienti strumenti di analisi e monitoraggio, che ci permettono di capire se gli equilibri funzionali raggiunti attraverso i nostri trattamenti siano realmente orientati verso stati di salute, benessere e performance secondo le linee guida internazionali. E’ per questo che utilizziamo con i nostri clienti, sia in fase anamnestica che di follow-up, i seguenti devices:
Avremo quindi la possibilità di misurare i risultati raggiunti in un ampio spettro di situazioni:
BIBLIOGRAFIA E RIFERIMENTI